Visualizzazione post con etichetta Poesia. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Poesia. Mostra tutti i post

sabato 23 aprile 2011

Il tuo più tenue sguardo



Il tuo più tenue sguardo
facilmente
mi aprirà
benché abbia chiuso me stesso
come dita sempre mi apri
petalo per petalo
come la primavera fa
toccando accortamente
misteriosamente
la sua prima rosa
e io non so
quello che c'è in te
che chiude e apre
solo qualcosa in me
comprende
che è più profonda
la voce dei tuoi occhi
di tutte le rose
nessuno
neanche la pioggia
ha così piccole mani

Edward Estlin Cummings

venerdì 11 febbraio 2011

I ragazzi che si amano



I ragazzi che si amano si baciano in piedi
Contro le porte della notte
E i passanti che passano li segnano a dito
Ma i ragazzi che si amano
Non ci sono per nessuno
Ed è la loro ombra soltanto
Che trema nella notte
Stimolando la rabbia dei passanti
La loro rabbia il loro disprezzo le risa la loro invidia
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
Essi sono altrove molto più lontano della notte
Molto più in alto del giorno
Nell'abbagliante splendore del loro primo amore

Jacques Prevert

venerdì 10 settembre 2010

CORRISPONDENZE



La Natura è un tempio ove pilastri viventi
lasciano fuggire a tratti confuse parole;
l'uomo vi attraversa foreste di simboli,
che l'osservano con sguardi familiari.
Come lunghi echi che da lungi si confondono
in una tenebrosa e profonda unità,
vasta come la notte e il chiarore del giorno,
i profumi, i colori e i suoni si rispondono.
Vi sono profumi freschi come carni di bimbo,
dolci come oboi, verdi come prati -
altri, corrotti, ricchi e trionfanti,
che posseggono il respiro delle cose infinite,
come l'ambra, il muschio, il benzoino e l'incenso;
e cantano i moti dell'anima e dei sensi.

Charles Baudelaire

lunedì 1 marzo 2010

Invictus





Dal profondo della notte che mi avvolge
buia come il pozzo più profondo che va da un polo all’altro,
ringrazio gli dei chiunque essi siano
per l'indomabile anima mia.
Nella feroce morsa delle circostanze 
non mi sono tirato indietro né ho gridato per l’angoscia.
Sotto i colpi d’ascia della sorte
il mio capo è sanguinante, ma indomito.
Oltre questo luogo di collera e lacrime 
incombe ma l’orrore delle ombre
e ancora la minaccia degli anni
mi trova, e mi troverà, senza paura.
Non importa quanto sia stretta la porta, 
quanto piena di castighi la vita.
Son Io il signore del mio destino.
Son Io il capitano dell'anima mia.


William Ernest Henley

mercoledì 17 febbraio 2010

Donna



Donna, non sei soltanto l' opera di Dio,
ma anche degli uomini, che sempre
ti fanno bella con i loro cuori.
I poeti ti tessono una rete
con fili di dorate fantasie;
i pittori danno alla tua forma
sempre nuova immoralità.
Il mare dona le sue perle,
le miniere il loro oro,
i giardini d' estate i loro fiori
per adornarti, per coprirti,
per renderti sempre più preziosa.
Il desiderio del cuore degli uomini
ha steso la sua gloria
sulla tua giovinezza.
Per metà sei donna, e per metà sei sogno.

RABINDRANATH Tagore



giovedì 11 febbraio 2010

Bevo a chi è di turno, in treno, in ospedale,

cucina, albergo, radio, fonderia,
in mare, su un aereo, in autostrada,
a chi scavalca questa notte senza un saluto,
bevo alla luna prossima, alla ragazza incinta,
a chi fa una promessa, a chi l’ha mantenuta,
a chi ha pagato il conto, a chi lo sta pagando,
a chi non è invitato in nessun posto,
allo straniero che impara l’italiano,
a chi studia la musica, a chi sa ballare il tango,
a chi si è alzato per cedere il posto,
a chi non si può alzare, a chi arrossisce,
a chi legge Dickens, a chi piange al cinema,
a chi protegge i boschi, a chi spegne un incendio,
a chi ha perduto tutto e ricomincia,
all’astemio che fa uno sforzo di condivisione,
a chi è nessuno per la persona amata,
a chi subisce scherzi e per reazione un giorno sarà eroe,
a chi scorda l’offesa, a chi sorride in fotografia,
a chi va a piedi, a chi sa andare scalzo,
a chi restituisce da quello che ha avuto,
a chi non capisce le barzellette,
all’ultimo insulto che sia l’ultimo,
ai pareggi, alle ics della schedina,
a chi fa un passo avanti e così disfa la riga,
a chi vuol farlo e poi non ce la fa,
infine bevo a chi ha diritto a un brindisi stasera
e tra questi non ha trovato il suo.

Erri de Luca

giovedì 3 dicembre 2009

Se




Se riuscirai a non perdere la testa quando tutti 
la perdono intorno a te, dandone a te la colpa;
se riuscirai ad aver fede in te quando tutti dubitano,
e mettendo in conto anche il loro dubitare;
se riuscirai ad attendere senza stancarti nell'attesa,
se, calunniato, non perderai tempo con le calunnie,
o se, odiato, non ti farai prendere dall'odio,
senza apparir però troppo buono o troppo saggio;

se riuscirai a sognare senza che il sogno sia il padrone;
se riuscirai a pensare senza che pensare sia il tuo scopo,
se riuscirai ad affrontare il successo e l'insuccesso
trattando quei due impostori allo stesso modo
se riuscirai ad ascoltare la verità da espressa
distorta da furfanti per intrappolarvi gli ingenui,
o a veder crollare le cose per cui dai la tua vita
e a chinarti per rimetterle insieme con mezzi di ripiego;

se riuscirai ad ammucchiare tutte le tue vincite
e a giocartele in un sol colpo a testa-e-croce,
a perdere e a ricominciar tutto daccapo,
senza mai fiatare e dir nulla delle perdite;
se riuscirai a costringere cuore, nervi e muscoli,
benché sfiniti da un pezzo, a servire ai tuoi scopi,
e a tener duro quando niente più resta in te
tranne la volontà che ingiunge: "tieni duro!";

se riuscirai a parlare alle folle serbando le tue virtù,
o a passeggiar coi Re e non perdere il tuo fare ordinario;
se né i nemici o i cari amici riusciranno a colpirti,
se tutti contano per te, ma nessuno mai troppo;
se riuscirai a riempire l'attimo inesorabile
e a dar valore ad ognuno dei suoi sessanta secondi,
il mondo sarà tuo allora, con quanto contiene,


e - quel che è più, tu sarai un Uomo, ragazzo mio!


giovedì 5 novembre 2009

Io sono folle


Io sono folle, folle, folle d'amore per te .

io gemo di tenerezza perchè sono folle, folle, folle

perchè ti ho perduto .

Stamane il mattino era così caldo

che a me dettava quasi confusione

ma io era malata di tormento ero malata di tua perdizione.

Alda Merini

domenica 25 gennaio 2009

...Memorie di un altro tipo...


Non si può dire al sole, più sole … o alla pioggia, meno pioggia.
Per un uomo la gheisha può essere solo una moglie a metà. 
Siamo le mogli del crepuscolo. 
Eppure apprendere gentilezza, dopo tanta poca gentilezza. 
Capire che una bambina con più coraggio di quanto creda, 
trovi le sue preghiere esaudite non può chiamarsi 
felicità?
Dopo tutto queste non sono le memorie di una imperatrice, 
né di una regina…
sono memorie di un altro tipo… 

lunedì 9 giugno 2008

Così piccole mani


COSÌ PICCOLE MANI

Il tuo più tenue sguardo
facilmente mi aprirà
benché abbia chiuso me stessa
come dita
sempre mi apri petalo per petalo
come la primavera fa
toccando accortamente
misteriosamente la sua
prima rosa
e io non so quello che c’è
in te che chiude e apre
solo qualcosa in me
comprende che è più
profonda la luce dei tuoi
occhi di tutte le rose.
Nessuno… neanche
la pioggia ha…
Così piccole mani.

E.E. Cummings

lunedì 17 dicembre 2007

Donna


Nel tuo esserci l'incanto dell'essere,

La vita, tua storia,

segnata dal desiderio d'essere

semplicemente donna!

Nel tuo corpo ti porti,

come nessun altro,

il segreto della vita!

Nella tua storia

la macchia dell'indifferenza,

della discriminazione, dell'oppressione…

in te l'amore più bello,

la bellezza più trasparente,

l'affetto più puro

che mi fa uomo!


Eliomar Ribeiro de Souza

mercoledì 28 novembre 2007

Amare una persona è


AMARE UNA PERSONA E’

...Averla senza possederla.

Dare il meglio di sé

senza pensare di ricevere.

Voler stare spesso con lei,

ma senza essere mossi dal bisogno

di alleviare la propria solitudine.

Temere di perderla,

ma senza essere gelosi.

Aver bisogno di lei,

ma senza dipendere.

Aiutarla, ma senza aspettarsi gratitudine.

Essere legati a lei,

pur essendo liberi.

Essere un tutt’uno con lei,

pur essendo se stessi.

Ma per riuscire in tutto ciò,l

a cosa più importante da fare è...accettarla così com'è,

senza pretendere che sia come si vorrebbe.


di Omar Falworth

sabato 24 novembre 2007

Il tuo sorriso



Toglimi il pane, se vuoi,
toglimi l'aria, ma
non togliermi il tuo sorriso.
Non togliermi la rosa,
la lancia che sgrani,
l'acqua che d'improvviso
scoppia nella tua gioia,
la repentina onda
d'argento che ti nasce.



Dura è la mia lotta e torno
con gli occhi stanchi,
a volte, d'aver visto
la terra che non cambia,
ma entrando il tuo sorriso
sale al cielo cercandomi
ed apre per me tutte
le porte della vita.



Amor mio, nell'ora
più oscura sgrana
il tuo sorriso, e se d'improvviso
vedi che il mio sangue macchia
le pietre della strada,
ridi, perché il tuo riso
sarà per le mie mani
come una spada fresca.



Vicino al mare, d'autunno,
il tuo riso deve innalzare
la sua cascata di spuma,
e in primavera, amore,
voglio il tuo riso come
il fiore che attendevo,
il fiore azzurro, la rosa
della mia patria sonora.



Riditela della notte,
del giorno, della luna,
riditela delle strade
contorte dell'isola,
riditela di questo rozzo
ragazzo che ti ama,
ma quando apro gli occhi
e quando li richiudo,
quando i miei passi vanno,
quando tornano i miei passi,
negami il pane, l'aria,
la luce, la primavera,
ma il tuo sorriso mai,
perché io ne morrei.




di Pablo Neruda

lunedì 19 novembre 2007

Lentamente Muore



Lentamente muore


chi diventa schiavo dell'abitudine,


ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,


chi non cambia la marcia,


chi non rischia e cambia colore dei vestiti,


chi non parla a chi non conosce.




Muore lentamente chi evita una passione,


chi preferisce il nero su bianco


e i puntini sulle"i"


piuttosto che un'insieme di emozioni,


proprio quelle


che fanno brillare gli occhi,


quelle che fanno


di uno sbadiglio un sorriso,


quelle che fanno battere il cuore


davanti all'errore e ai sentimenti.




Lentamente muore


Chi non capovolge il tavolo,


chi è infelice sul lavoro,


chi non rischia la certezza


per l'incertezza per inseguire un sogno,


chi non si permette


almeno una volta nella vita


di fuggire ai consigli sensati.




Lentamente muore chi non viaggia,


chi non legge,


chi non ascolta musica,


chi non trova grazia in se stesso.


Muore lentamente


Chi distrugge l'amor proprio,


chi non si lascia aiutare;


chi passa i giorni a lamentarsi


della propria sfortuna o


della pioggia incessante.




Lentamente muore


chi abbandona un progetto


prima di iniziarlo,


chi non fa domande


sugli argomenti che non conosce,


chi non risponde


quando gli chiedono


qualcosa che non conosce.


Evitiamo la morte a piccole dosi,


ricordando sempre che essere vivo


richiede uno sforzo


di gran lunga maggiore


del semplice fatto di respirare.


Soltanto l'ardente pazienza porterà


al raggiungimento


di una splendida felicità




P.Neruda

giovedì 15 novembre 2007

PROLUNGAMENTO DI UN BACIO



Ieri ti ho baciato sulle labbra.
Ti ho baciato sulle labbra. Intense,
rosse. Un bacio così corto
durato più di un lampo,
di un miracolo, più ancora.
Il tempo
dopo averti baciato
non valeva più a nulla
ormai, a nulla
era valso prima.
Nel bacio il suo inizio e la sua fine.
Oggi sto baciando un bacio;
non solo con le mie labbra.
Le poso
non sulla bocca, no, non più
- dov'è fuggita? -
Le poso
sul bacio che ieri ti ho dato,
sulle bocche unite
dal bacio che hanno baciato.
E dura questo bacio
più del silenzio, della luce.
Perché io non bacio ora
né una carne né una bocca,
che scappa, che mi sfugge.
No.
Ti sto baciando più lontano.

Pedro Salinas

mercoledì 14 novembre 2007


Voglio che tu sappia

Una cosa.

Tu sai com’è questa cosa:

se guardola luna di cristallo, il ramo rosso

del lento autunno alla mia finestra,

se tocco vicino al fuoco

l’impalpabile cenereo il rugoso corpo della legna,

tutto mi conduce a te,

come se cio’ che esiste

aromi, luce, metalli,

fossero piccole navi che vanno

verso le tue isole che m’attendono.

Orbene,

se a poco a poco cessi di amarmi

cesserò d’amarti poco a poco.

“Se d’improvvisomi dimentichi,

non cercarmi,

chè già ti avrò dimenticata"

Se consideri lungo e pazzo

il vento di bandiere

Che passa per la mia vita e ti decidi

a lasciarmi sulla rivadel cuore in cui ho le radici,

pensache in quel giorno,

in quell’ora,

leverò in alto le bracciae le mie radici usciranno

a cercare altra terra.

Ma se ogni giorno,

ogni ora

senti che a me sei destinata

con dolcezza implacabile.

Se ogni giorno sale

alle tue labbra un fiore a cercarmi,

ahi, amor mio, ahi mia,

in me tutto quel fuoco si ripete,

in me nulla si spegne né si dimentica,

il mio amore si nutre del tuo amore, amata,

e finchè tu vivrai starà tra le tue braccia

senza uscire dalle mie

domenica 11 novembre 2007

"Mi Piaci quando taci" di Pablo Neruda


“ Mi piaci quando taci perché sei come assente,e mi ascolti da lontano, e la mia voce non ti tocca.

Sembra che si siano dileguati i tuoi occhi e che un bacio ti abbia chiuso la bocca.

Siccome ogni cosa è piena della mia anima tu emergi dalle cose, pieno della mia anima.

Farfalla di sogno, assomigli alla mia anima,e assomigli alla parola malinconia.

Mi piaci quando taci e sei distante.

Sembri lamentarti, farfalla che tuba.

E mi ascolti da lontano e la mia voce non ti giunge:lascia che io taccia con il silenzio tuo.

Lascia che ti parli anche con il tuo silenzio chiaro come una lampada, semplice come un anello.

Sei come la notte, silenziosa e stellata.

Il tuo silenzio è di stella, così lontano e semplice.Mi piaci quando taci perché sei come assente......

Poi basta una parola, un sorriso.

E sono felice, felice che non sia vero.”
Grazie a Rosi

martedì 30 ottobre 2007

Autore Sconosciuto




"Ricordo il magico istante:
davanti m'eri apparso tu,
come fuggevole visione,
genio di limpida beltà.
Nei disperati miei tormenti,
nel chiasso della vanità,
tenera udivo la tua voce,
sognavo i cari lineamenti.



Anni trascorsero. Bufere.
Gli antichi sogni poi travolsero,
scordai la tenera tua voce,
i tuoi sublimi lineamenti.
E in silenzio passavano i giorni.
Recluso nel vuoto grigiore,
senza più fede e ispirazione,
senza lacrime, né vita e amore.





Tornata è l'anima al risveglio:
e ancora mi sei apparso tu,
come fuggevole visione,
genio di limpida beltà.
E nell'ebbrezza batte il cuore.
E tutto in me risorge già.
E la fede e l'ispirazione.
E la vita e lacrime e amore."