domenica 27 maggio 2012

Chissenefrega (in discoteca)



CLUB DOGO, BASTARDI
Dicono DIO GÌO DIO MIO VAI ZIO
DIO GÌO DIO MIO VAI ZIO
DIO GÌO DIO MIO VAI ZIO
DIO GÌO DIO MIO VAI ZIO


Tutti i soldi che ho incassato li ho già spesi
Perchè la vita è corta come il cazzo dei cinesi
Zio, riempio versi e show, Leo Messi del flow
In questa roba sono io la situazione come al Jersey Shore
Scrocca più Pampero, parola del Vangelo
A te fa troppo anche la Coca Light
Prova con la Coca Zero
Il peggio con il new era al rovescio
La versione hip hop dell’Umbrella Corporation

Vetri neri, occhiali neri
Buchi neri, fatto serata ieri?
Sette zeri in testa
Inversamente proporzionali a quelli che ho in tasca

Schiaccio, mi sfaccio sul Lamborghini giallo del tuo babbo
Chissenefrega di te DJ del posto, io non ballo
Il te, il te, il te-tetto va a fuoco
Le tue te-tette nel video dei Dogo


Tutti vogliono vedere i
DOGO DOGO DOGO DOGO
Tutti vogliono toccare i
DOGO DOGO DOGO DOGO
Tutti vogliono sentire i
DOGO DOGO DOGO DOGO
Vogliono la foto con i
DOGO DOGO DOGO DOGO

In discoteca, chissenefrega

Non siamo dei rapper, siamo dei selvaggi
Il flow ti fa cadere il drink e tutti i tatuaggi
Spacco quest’anno, spacco il duemilaetredici
Arriverà il tuo momento, sì nel duemilaecredici

Asso attaccato su lato B di queste t-t-tipe
Come una marca di jeans intasco d-d-dinamite
Flash, flash, troppe foto nel locale
Che mi tocca mettere la protezione solare

Sono arrogante e zarro, sono uno zarrogante
Vestito total nero come i Black Panther
Zio, sti rapper dietro la mia scia come Schumacher
Ste tipe lasciano la scia come lumache
Suonano il Dogo in tutta Milano dentro gli impianti a palla
Zio sembra paura e delirio lungo la circonvalla
Frate, non vado mai a dormire, per me è sempre sabato
O faccio i soldi o muoio, euro sottanatos

(Rit. x2)
Tutti vogliono vedere i
DOGO DOGO DOGO DOGO
Tutti vogliono toccare i
DOGO DOGO DOGO DOGO
Tutti vogliono sentire i
DOGO DOGO DOGO DOGO
Vogliono la foto con i
DOGO DOGO DOGO DOGO

Tira su le mani come se non te ne fotte un cazzo
Tira su le mani su, su, su, su, su, su

In discoteca, chissenefrega

SU SU SU SU

lunedì 21 maggio 2012



Giuro per Apollo medico e per Asclepio e per Igea e per Panacea e per tutti gli Dei e le Dee, 
chiamandoli a testimoni che adempirò secondo le mie forze e il mio giudizio questo giuramento e questo patto scritto. Terrò chi mi ha insegnato quest' arte in conto di genitore e dividerò con Lui i miei beni, e se avrà bisogno lo metterò a parte dei miei averi in cambio del debito contratto con Lui, e considerò i suoi figli come fratelli, e insegnerò loro quest'arte se vorranno apprenderla, senza richiedere compensi né patti scritti. Metterò a parte dei precetti e degli insegnamenti orali e di tutto ciò che ho appreso i miei figli del mio maestro e i discepoli che avranno sottoscritto il patto e prestato il giuramento medico e nessun altro. Scegliero' il regime per il bene dei malati secondo le mie forze e il mio giudizio, e mi asterrò dal recar danno e offesa. Non somministerò a nessuno, neppure se richiesto, alcun farmaco mortale, e non prenderò mai un' iniziativa del genere; e neppure fornirò mai a una donna un mezzo per procurare l'aborto. Conserverò pia e pura la mia vita e la mia arte. Non opererò neppure chi soffre di mal della pietra, ma cederò il posto a chi è esperto di questa pratica. In tutte le case che visiterò entrerò per il bene dei malati, astenendomi ad ogni offesa e da ogni danno volontario, e soprattutto da atti sessuali sul corpo delle donne e degli uomini, sia liberi che schiavi. Tutto ciò ch'io vedrò e ascolterò nell'esercizio della mia professione, o anche al di fuori della della professione nei miei contatti con gli uomini, e che non dev'essere riferito ad altri, lo tacerò considerando la cosa segreta. 
Se adempirò a questo giuramento e non lo tradirò, possa io godere dei frutti della vita e dell' arte, stimato in perpetuo da tutti gli uomini; se lo trasgredirò e spergiurerò, possa toccarmi tutto il contrario.

sabato 12 maggio 2012

Principio del vuoto



Hai l'abitudine di accumulare oggetti inutili, credendo che un giorno, chi sa quando, ne avrai bisogno?
 Hai l'abitudine di accumulare denaro, solo per non spenderlo perché pensi che nel futuro potrà mancarti? Hai l'abitudine di conservare vestiti, scarpe, mobili, utensili domestici ed altre cose della casa che già non usi da fa molto tempo?

E dentro di te? 

Hai l'abitudine di conservare rimproveri, risentimenti, tristezze, paure ed altro?
Non farlo, è necessario che lasci uno spazio, un vuoto, affinché cose nuove arrivino alla tua vita.
È necessario che ti disfi di tutte le cose inutili che sono in te e nella tua vita, affinché la prosperità arrivi.
La forza di questo vuoto è quella che assorbirà ed attrarrà tutto quello che desideri.
Finché stai, materiale o emozionalmente, caricando sentimenti vecchi ed inutili, non avrai spazio per nuove opportunità.
I beni devono circolare. Pulisci i cassetti, gli armadi, la stanza di arnesi, il garage.
Dà quello che non usi più.
Non sono gli oggetti conservati quelli che stagnano la tua vita, bensì il significato dell'atteggiamento di conservare.
Quando si conserva, si considera la possibilità di mancanza, di carenza, si crede che domani potrà mancare, e che non avrai maniera di coprire quelle necessità.
Con quell'idea, stai inviando due messaggi al tuo cervello e la tua vita: che non ti fidi del domani e che pensi che il nuovo e il migliore non sono per te, per questo motivo ti rallegri conservando cose vecchie ed inutili.
Disfati di quello che perse già il colore e la lucentezza, lascia entrare il nuovo in casa tua, e dentro te stesso.


Joseph Newton

martedì 8 maggio 2012

Gli anni in tasca



"….Lo so che state pensando tutti la stessa cosa e cioè a Julien Leclou. Avrete visto i giornali, i vostri genitori ne avranno parlato fra di loro o con voi. Domani ve ne andrete tutti in vacanza e anch’io voglio parlarvi di Julien..non è che io sappia di Julien molto più di voi, ma voglio.. voglio dirvi quello che penso.. Se è vero quanto mi hanno detto Julien sarà affidato all’assistenza pubblica e sarà mandato presso una famiglia. In qualunque posto andrà starà certamente meglio che con sua madre e sua nonna che lo trattavano male. Anzi per dirla chiaramente quelle donne lo picchiavano. Sua madre sarà privata della patria potestà, cioè non avrà più il diritto di occuparsi di lui...io credo che per Julien la vera libertà comincerà verso i 15-16 anni quando sarà libero nei suoi movimenti. Di fronte ad una storia così terribile come quella di Julien la nostra prima reazione è di paragonarci con lui.. io ho avuto un’infanzia difficile, non tragica come quella di Julien, ma difficile.. e mi ricordo che ero molto impaziente di crescere perché vedevo che gli adulti hanno tutti i diritti, possono decidere della propria vita. Un adulto infelice può ricominciare la vita altrove, può ripartire da zero; un bambino infelice nemmeno lo pensa, sa di essere infelice ma non può dare un nome a questa infelicità e soprattutto dentro di lui non può neanche mettere in discussione i genitori o gli adulti che lo fanno soffrire. Un bambino infelice, un bambino martire si sente sempre colpevole ed è questo che è orribile! Fra tutte le ingiustizie che ci sono al mondo quelle che colpiscono i bambini sono le più ingiuste le più ignobili le più odiose. Il mondo non è giusto e forse non lo sarà mai, ma è necessario lottare perché vi sia giustizia.. bisogna.. bisogna farlo! Le cose cambiano ma lentamente, le cose migliorano ma lentamente. Quelli che ci governano cominciano sempre i loro discorsi dicendo: "Il governo non cederà di fronte alle minacce!", invece è il contrario: cede solo alle minacce! E i cambiamenti si ottengono solo acclamandoli energicamente. Da qualche anno gli adulti hanno capito e ottengono in piazza quello che si rifiuta negli uffici. Vi dico tutto questo soltanto per dimostrarvi che gli adulti quando lo vogliono veramente possono migliorare la loro vita, migliorare il loro destino, ma in tutte queste lotte i bambini sono dimenticati.. non c’è nessun partito politico che si occupi veramente dei bambini, dei bambini come Julien o dei bambini come voi. Esiste una spiegazione: i bambini non sono elettori.. se i bambini avessero diritto al voto voi potreste chiedere più asili nido, più assistenti sociali, più di qualsiasi cosa e la ottereste perché i deputati vorrebbero i vostri voti. Per esempio: potreste ottenere di arrivare a scuola un’ora più tardi d’inverno, invece che arrivare che è ancora notte.. Volevo anche dirvi che è proprio perché ho un brutto ricordo della mia infanzia, ed è perché non mi piace come ci si occupa dei bambini che io ho scelto di fare il lavoro che faccio: cioè insegnare! La vita non è facile, è dura, ed è importante che impariate a diventar forti per poterla affrontare.. oh badate, io non vi spingo a diventare dei duri, ma dei forti. Per uno strano equilibrio quelli che hanno avuto un’infanzia difficile sono più preparati ad affrontare la vita adulta di quelli che sono stati molto protetti o molto amati.. una specie di legge di compensazione. La vita è dura ma anche bella, infatti ci teniamo molto, basta essere costretti a letto da un’influenza o per una gamba rotta per accorgerci di aver voglia di uscire, di andare a spasso.. per accorgerci che la vita ci piace! Bene.. fra poco partirete per le vacanze, conoscerete dei nuovi posti, della gente nuova, e quando tornerete andrete tutti in una classe superiore.. a proposito l’anno prossimo le classi saranno miste.. e poi vedrete, il tempo passa in fretta.. un giorno avrete anche voi dei bambini e io spero che li amerete. Anzi loro vi ameranno se voi li amate, altrimenti loro rivolgeranno la loro attenzione, la loro tenerezza su altra gente o su qualcos’altro perché la vita è fatta così.. non si può fare a meno di amare e di essere amati. Bene ragazzi.. la scuola è finita e vi auguro buone vacanze..."

F. Truffaut

giovedì 3 maggio 2012

Giuseppe Balsamo Conte di Cagliostro



La verità su di me non sarà mai scritta, perché nessuno la conosce”.


“Io non sono di nessuna epoca e di nessun luogo, al di fuori del tempo e dello

spazio, il mio essere spirituale vive la sua eterna esistenza e se mi immergo nel

mio pensiero rifacendo il corso degli anni, se proietto il mio spirito verso un

modo di vivere lontano da colui che voi percepite, io divento colui che desidero.

Partecipando coscientemente all’essere assoluto, regolo la mia azione secondo

il meglio che mi circonda. Il mio nome è quello della mia funzione e io lo scelgo,

così come scelgo la mia funzione, perché sono libero; il mio Paese è quello dove

fermo momentaneamente i miei passi. Mettete la data di ieri, se volete o

riuscendovi, quella di domani o degli anni passati, per l’orgoglio illusorio di

una grandezza che non sarà forse mai la vostra”.

Io sono colui che è